giovedì 5 gennaio 2012

Pinsa venexiana (Pinza Veneziana)


La Pinza veneziana o Pinsa venexiana, è un dolce tipico delle Feste, di origine antichissima, forse il più “rustico” dei dolci veneziani.
Ogni famiglia possiede la sua personalissima ricetta, c’è chi la prepara con la polenta e chi con il pane vecchio.
La ricetta che ho utilizzato, appartiene alla famiglia di mia mamma che è di origine veneziane da generazioni è quindi una ricetta antica tramandata di madre in figlia.
E’ un dolce che appartiene alla cucina povera popolare, un dolce quindi molto semplice ma anche sostanzioso, che veniva preparato con quello che offriva la stagione, noci, fichi, mele, semi di finocchio e alcune volte i preziosissimi pinoli. Tutto quello che offriva la campagna in inverno diventava un possibile ingrediente per questo dolce.
Chi aveva in casa della “graspa” (grappa) a volte la utilizzava per aromatizzare l’impasto.
L’usanza voleva che non potesse mancare il 5 gennaio, giorno della vigilia dell’epifania, in cui si svolgeva il tradizionale “pan e vin”, che non è altro che un falò propiziatorio per i raccolti futuri, sotto le cui braci spesso si cucinava la pinza.
Di solito ha forma rettangolare o quadrata e viene consumata in pezzi accompagnata da del vino rosso caldo..
Un’ atmosfera un po’ magica che ancora sopravvive nella campagna veneta …    
  
  
INGREDIENTI

400 g . pane vecchio.
1 lt. di latte
150 g.di uvetta
150 g di fichi secchi
130 g. zucchero.
50 g di margarina o burro
2 uova intere.
2 cucchiai di cacao amaro
1 mela
2 cucchiai di Farina 00 Molino Chiavazza 
Semi di finocchio (io li ho omessi)

PREPARAZIONE:

Tagliare il pane in piccoli pezzi, metterlo in una terrina capiente e bagnarlo con un litro di latte bollente.



Lasciare il pane in ammollo finchè non avrà assorbito tutto il latte e finchè non si sarà raffreddato.
Aggiungere le uova, lo zucchero, il cacao, la margarina fusa, e la farina e mescolate molto bene.
Aggiungere l’uvetta, lavata e asciugata, i fichi a pezzetti, i semi di finocchio, la mela tagliata a dadini non troppo piccoli e amalgamate bene tutti gli ingredienti.


Ungete una teglia quadrata da forno con il burro e versatevi l’impasto , livellandolo bene con un mestolo.


Infornate, in forno già caldo, a 170° per 1 ora e 15 minuti.
La pinza è cotta quando si sarà ben asciugata.

In genere si mangia fredda accompagnata appunto dal vino rosso caldo (vin blulè). 



Con questa ricetta partecipo al contest del blog La cultura del Frumento:



14 commenti:

  1. Non conoscevo questo dolce, ma è straordinario...ciao.

    RispondiElimina
  2. Ciao grazie della tua visita al mio blog.
    Ho dato una sbirciatina al tuo e mi piace.
    Penso di venire a trovarti spesso.
    Questo dolce mi sa di buono.
    Ciao e a presto.

    RispondiElimina
  3. Complimenti!!!! Buono ....e poi io adoro i dolci con il pane riciclato....
    BUONA EPIFANIA!!!!

    RispondiElimina
  4. Ciao! questo post è comparso poco fa anche sul sito tzetze.it, che ingloba nella propria home le pagine dei blog (l'intera pagina eh mica solo il pezzo!) così la gente naviga da loro (con pubblicità inclusa) e non da noi.. se passi da me ho scritto diverse cose.. per essere "sganciato" devi scrivere a loro con toni decisi, sono un po' duri d'orecchio... ;-)

    RispondiElimina
  5. mi piace scoprire nuove tradizioni, nel senso...nuove per me. e la storia dei piatti mi affascina. Bello questo dolce, interessante la sua storia. grazie di averlo condiviso.

    RispondiElimina
  6. complimenti deve essere buonissimo!!!!!!!!!!!!!baci!

    RispondiElimina
  7. Che splendido e golosissimo dolce, evviva le nostre tradizioni!!!!! Complimenti e buona Epifania!!!!

    RispondiElimina
  8. Che meraviglia questo dolce!Deve essere troppo buono!Ciao

    RispondiElimina
  9. Que maravilla de postre, no le conocia, pero le apunto en mis recetas pendientes. Gracias por visitar mi blog y dejar un comentario. Deseo que La Befana haya sido generosa. Baci

    RispondiElimina
  10. pensi si possa fare anche con l'uva fragola? da piccola mia nonna preparava una pinza molto simile....

    RispondiElimina
  11. a me piace un sacco...se ti serve un'assaggiatrice faccio un salto!

    RispondiElimina
  12. IO CREDO CHE IL CIBO SIA POESIA , IL CIBO SFIORA CON DELICATEZZA TUTTI I NOSTRI SENSI :RIEMPE GLI OCCHI DI COLORI,CATTURA SOAVEMENTE NASO E PALATO CON PROFUMI E SAPORI E SOLO AL TATTO GIà CI ARRIVA AL CUORE. MI PIACE CUCINARE E ANCHE SCRIVERE POESIE ; I TUOI PIATTI SONO SPLENDIDI ,LI PREPARERò E TI FARO' SAPERE ;VIENI A VISITARE ANCHE ME E DIMMI COME TROVI LE MIE POESIE

    RispondiElimina
  13. @max: Graxie, è anche molto utile per reciclare il pane avanzato...

    @Melania: grazie e benvenuta nel mio blog.

    @Renata: Grazie

    @Merendasinoira: Grazie sei molto gentile ad avermelo segnalato. Non me n'ero accorta.

    @Elenonora: Grazie è bello a volte rivivere le vecchie tradizioni.

    @Federica: Grazie

    @Speedy70: Grazie

    @Molly: sei gentilissima

    @Dharma: Benvenuta e grazie a te di essere passata e di aver lasciato un commento. Spero che la befana sia generosa anche con te.

    @Federica: Ci sono un sacco di modi per preparare la pinza, perchè ogni zona e ogni famiglia ha la sua versione. Sicuramente si può fare anche con l'uva fragola.

    @Silvietta: mannaggia è già finita... se sapevo che ti piaceve te ne portavo una bella fettona. :)

    @Maria Luisa: vengo subito a visitare il tuo blog, grazie di essere passata.

    RispondiElimina
  14. Ma che buona questa torta fatta con il pane!!!

    RispondiElimina

Grazie per i vostri commenti.